"La struttura governa la funzione” (A. T. Still, vedi articolo sui principi dell’osteopatia).
Proviamo ad immaginare per un attimo che invece del corpo umano, macchina meravigliosa pur nella sua complessità, avessimo di fronte un’auto, mi scuso in anticipo con quanti s’intendono veramente di vetture e motori in quanto non posso certamente definirmi tale, ma sono sicura che tutti, anche i cosiddetti automobilisti della domenica, saranno concordi nell’affermare che una macchina fuori assetto, col tempo e l’usura tende a consumare più carburante e inizia ad avere qualche problema.
Così siamo costretti a portarla dal meccanico per controlli, revisioni e riparazioni varie al fine di farla durare di più e al meglio. Allo stesso modo un atleta amatoriale ed in particolare un agonista, sa benissimo che se vuole ottenere una buona prestazione deve allenare bene il suo corpo (macchina) ma deve in oltre avere un’alimentazione sana ed equilibrata (carburante) e “curare” l’organismo in ogni minimo dettaglio (revisione), altrimenti oltre al calo della prestazione può andare incontro a seri infortuni.
Ritornando alla frase iniziale, “la struttura regola la funzione”, diventa ora chiaro che, se la struttura (motore) ha un problema, la funzione relativa sarà carente o deficitaria (prestazione). Ogni movimento mal controllato può stirare in modo anomalo il sistema capsulo-legamentoso e dare origine a dolore o a patologie.
L’osteopatia può influenzare positivamente la prestazione atletica sia con interventi che tendono a risolvere problematiche già esistenti, ma soprattutto come prevenzione, una macchina ben equilibrata darà sicuramente risultati migliori e duraturi. Possiamo affermare quindi che l’osteopatia, riequilibrando i sistemi e la postura, permette un miglioramento della prestazione atletica e limita l’insorgenza di infortuni dovuti a stress e sovraccarico.
Eseguendo un trattamento osteopatico su atleti è possibile, come abbiamo detto, ottenere evidenti migliorie nella prestazione, la prevenzione di infortuni e non bisogna sottovalutare infine, anche i benefici che questo lavoro apporta a livello psicologico (sensazione di benessere, acquisizione di maggiore sicurezza). Il trattamento elettivo è quello del riassetto posturale, vengono in oltre utilizzate anche altre tecniche come quelle di Mitchell ( vedi articolo relativo) che sono utili al riequilibrio delle catene muscolari, o il lavoro di inibizione/ stimolo del sistema nervoso ecc.
Qualche anno fa è stato condotto un esperimento su alcuni atleti della polisportiva Flessofab-Pomilia di Nocera Superiore (SA); l’ osteopata ha praticato un riassetto posturale della colonna vertebrale su ciclisti di età compresa tra i 14 ed i 18 anni.
Gli atleti che sono stati sottoposti al riassetto posturale hanno presentato alla fine della prestazione le seguenti migliorie:
Molti club oggi, dal calcio al volley al basket ecc., hanno capito l’importanza di questa disciplina al punto di non poterne fare più a meno, perché ottenere risultati migliori con minore stress per il fisico e per la mente, non è un risultato da poco, per non parlare poi di quanti soldi si risparmiano limitando gli infortuni!!